Le Catene Cinetiche

Nel mondo delle palestre, e del fitness in generale, vige la regola dello sviluppo di un solo muscolo per volta. Infatti, si tende a ricercare l’esecuzione di esercizi in cui è coinvolto un solo muscolo o una sola articolazione (esercizi monoarticolari).

Questo modo di pensare deriva principalmente dal mondo del Body Building Old style, il quale richiede questo genere di allenamento (diversamente da quello a corpo libero), detto di isolamento (proprio perchè si cerca di isolare ogni singolo muscolo del corpo in modo da renderlo quanto piu’ ipertrofico e definito possibile).

Ma è realmente possibile isolare completamente ogni singolo muscolo? Ma soprattutto siamo realmente geneticamente programmati per essere ipertrofici e belli, pronti a sfoggiare la tartaruga in spiaggia?

La risposta è no. La natura ci ha fornito un patrimonio genetico che con i secoli si è evoluto in base agli stimoli che l’ambiente esterno forniva all’essere umano. In principio gli stimoli che ci hanno fatto evolvere erano per la sopravvivenza, come il cacciare o arrampicarsi sugli alberi per scappare dai predatori e non per avere il bicipite bello e grosso come quello di Ronnie Coleman.

COSA SONO LE CATENE CINETICHE

Questa doverosa premessa era necessaria per permettere di capire in che modo realmente funziona il nostro sistema muscolo-scheletrico e come andrebbe allenato al fine di ottenere un corpo realmente atletico forte e di conseguenza anche bello.

Il corpo dell’essere umano ragiona in termini di movimenti e non in termini di muscolo singolo, e per eseguire ogni singolo movimento il sistema nervoso centrale elabora delle informazioni che coordinato e comandano a più muscoli contemporaneamente di eseguire uno o più movimenti in modo da raggiungere un fine.

Quindi le catene cinetiche non sono altro che delle vere e proprie concatenazioni di muscoli che lavorano insieme in maniera sincronizzata per eseguire un movimento specifico.

Catene Cinetiche Muscolari

Torniamo un attimo all’esempio del predatore e della preda che sfugge arrampicandosi sull’albero. Immaginiamo dunque che l’unica via di salvezza dal leone per il nostro antenato, sia quella di arrampicarsi su di un albero e restarci fino a che la belva si sia stufata di aspettare e vada via.

Per saltare sul ramo innanzitutto esegue un bel salto (molto simile ad uno squat jump), e poi si tira su con tutta la forza possibile per non rimanerci appeso (movimento molto simile alle trazioni alla sbarra o ancor più al muscle up).

Bene, in entrambi i movimenti l’ominide ha utilizzato due grandi catene cinetiche:

– nel salto ha utilizzato tutti i muscoli delle gambe in maniera coordinata e non solo il quadricipite

– nell’arrampicata sul ramo ha utilizzato il core, le braccia e tutti i muscoli della schiena

Solo in questo modo avrebbe potuto sopravvivere. Se avesse utilizzato un solo muscolo al massimo avrebbe ritardato la sua triste sorte di un secondo.

 

LE CATENE CINETICHE NEL MONDO DELLO SPORT E DELL’ALLENAMENTO

Ma tutto questo cosa c’entra con il mondo del Fitness e dello sport? Semplicemente perché senza l’esistenza delle catene cinetiche saremmo dei robottini in grado di eseguire movimenti molto semplici e poco coordinati o addirittura non saremmo in grado di muoverci.

Movimenti atletici dinamici e complessi, quali quello del servizio nel tennis, nella schiacciata nella pallavolo o anche il semplice gesto di alzare la mano per raggiungere un oggetto in alto, sono eseguiti grazie ad una complessa serie di movimenti articolari dipendenti l’uno dall’altro e di attivazioni muscolari che avvengono durante tutte le fasi di tali movimenti. Tutto ciò chiaramente è governato dal capitano della nave, il Sistema nervoso.

Ma allora come fanno i body builder ad utilizzare un solo muscolo per volta? Non lo fanno. Non è umanamente possibile. Ciò che è possibile è muovere un’articolazione per volta (nel curl con il manubrio per esempio fletto ed estendo il gomito) ma ciò non vuole assolutamente dire che il muscolo che permette a quella singola articolazione di muoversi lavori da solo.

Anche quando eseguiamo delle contrazioni isometriche attiviamo più muscoli contemporaneamente. Immagina di dover spingere un masso di 2 tonnellate che chiaramente non si sposta. In questa situazione starai attivando tutti, o quasi tutti, i muscoli del tuo corpo con l’intento di spingere la roccia qualche centimetro più lontano.

Come ben intuirai a questo punto, nello sport, così come durante la quotidianità, mettiamo in azione il nostro corpo per eseguire movimenti molto più complessi e per fare tutto ciò la presenza delle catene cinetiche muscolari è indispensabile, anzi che dico, di importanza vitale.

 

QUANTE E QUALI TIPI DI CATENE CINETICHE ESISTONO NELL’ESSERE UMANO

Se volessimo fare una classificazione delle catene cinetiche potremmo esaminare la questione sotto due punti di vista, entrambi validi per capire come comportarci al meglio sia nello sport, sia in palestra e sia nella vita di tutti i giorni.

CLASSIFICAZIONE CINETICA SECONDO L’ANATOMIA:

– catena cinetica superiore consisterebbe in dita della mano, polso, gomiti, spalle, scapole e colonna vertebrale.

catena cinetica inferiore includerebbe la sinergia tra dita dei piedi, piedi, caviglie, ginocchia, fianchi, bacino e colonna vertebrale.

core raggrupperebbe tutti i muscoli pelvici, addominali mediali ed obliqui, zona lombare.

Se ti stai chiedendo il perché utilizzo il condizionale, la risposta sta nel fatto che nonostante questa convenzionale classificazione, la mia esperienza sul campo mi permette di comprendere come non si possa realmente dividere una catena cinetica dall’altra. Ciò in virtù del fatto che la maggior parte de movimenti che eseguiamo forniscono energia cinetica partendo dalla punta dei piedi, passano dal core per poi terminare alle mani e viceversa. Immagina un pugile che sferra un gancio o un ginnasta in verticale.

Per la ragione appena spiegata preferisco pensare al movimento umano in termini di biomeccanica, da cui deriva quindi la seguente classificazione.

CLASSIFICAZIONE SECONDO LA BIOMECCANICA:

– Catena cinetica chiusa (CCC) si riferisce a una posizione in cui la parte superiore del corpo (principalmente le mani, come l’esercizio della verticale) o parte inferiore (principalmente i piedi, come per esempio lo squat) sono fissati a qualcosa di solido come il terreno. Ciò va ad influenzare il movimento delle articolazioni e delle ossa messe in moto dai muscoli della catena cinetica coinvolta.

Catena cinetica aperta (CCA) si riferisce alle estremità non fissate alla superficie terrestre. (Pensa alle braccia che fanno i curl per i bicipiti). Mani, braccia e pesi si muovono liberamente nello spazio, il che causa un particolare schema articolare e muscolare.

 

COME STILARE UN PIANO DI ALLENAMENTO PERSONALIZZATO SEGUENDO IL PRINCIPIO DELLE CATENE CINETICHE

È proprio partendo da queste nozioni di CCC e CCA, ed in generale di quali muscoli ed articolazioni sono coinvolti nella generazione di uno o più movimenti, che si dovrebbe stilare un piano di allenamento personalizzato.

Esistono chiaramente dei concetti standard che fanno riferimento al corpo umano, come per l’appunto la biomeccanica, l’anatomia, la fisiologia e la bioenergetica. Tuttavia è sempre doveroso contestualizzare ed individualizzare ogni singolo esercizio e movimento al fine di ottenere dei risultati sicuri e duraturi.

Se vuoi sapere qual è il miglior piano di allenamento cucito su te stesso, ti consiglio di chiedermi una consulenza gratuita.

Ad ogni modo, il tuo corpo è progettato da madre natura per funzionare in maniera perfetta per sopravvivere. Il movimento è l’arma migliore che possa averti fornito. Utilizzala al meglio per raggiungere tutti i tuoi obiettivi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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